OLTRE I MITI: COSA DICE LA SCIENZA SUL BIOTIPO ANDROIDE E COME INTERVENIRE
- Annalisa Tamborini
- 22 giu
- Tempo di lettura: 4 min

Il biotipo androide, spesso definito "a mela", si caratterizza per l'accumulo di grasso nella parte superiore del corpo: addome, torace, spalle e braccia. Questa distribuzione adiposa è associata a un rischio aumentato di patologie metaboliche e cardiovascolari, come diabete e ipertensione.
Diventa importante acquisire consapevolezza soprattutto avvicinandosi alla menopausa, dove il crollo estrogenico naturalmente provoca una ridistribuzione del grasso corporeo, aumentando quello viscerale, quindi portando in generale "verso" questo tipo di distrubuzione appunto del grasso.
Soprattutto chi gia’ si avvicina al biotipo androide, ancora di piu’ dovra’ fronteggiare questo cambiamento che non impatta solo dal punto di vista estetico, ma anche da quello della salute, a causa dell'alto grado infiammatorio del grasso di tipo viscerale.
Caratteristiche Principali
Distribuzione del grasso: prevalentemente nella zona addominale e toracica.
Metabolismo: tendenzialmente veloce, possibilita' di mobilizzare gli acidi grassi attraverso i giusti stimoli, cosa che invece non avviene cosi facilmente per gli accumuli sulla zona gluteo-femorale piu' caratteristicici della struttura ginoide (puoi leggere il blog precedente).
Rischi associati: maggiore predisposizione a malattie cardiovascolari e sindrome metabolica, insulino-resistenza, aumento dello stato infiammatorio cronico.
Profilo ormonale: possibile predominanza di ormoni androgeni, soprattutto in condizioni come la sindrome dell'ovaio policistico (PCOS).
Bene...Se ti riconosci in questo e/o vuoi davvero migliorare la tua situazione sia dal punto della salute e della prevenzione rispetto a patologie importanti come quelle del sistema cardiovascolare, aumentato rischio tumorale, diabete di tipo 2 ed altre malattie autoimmuni, che da quello estetico, ci sono sicuramente azioni fondamentali e non negoziabili per raggiungere questo obiettivo.
Come quasi sempre non sono la scoperta dell’acqua calda. Ma vanno fatte!
· Sedentarieta’: assoluto, primario fattore di rischio e di peggioramento negli anni a venire. Dalla menopausa in avanti l’attivita’ fisica strutturata ed il movimento generale vanno aumentati, non diminuiti. E se non si parte da qui, si ha gia’ perso in partenza.
· Non focalizzarsi sul “dimagrire”, cioe' soltanto sul perdere grasso, ma sull’aumentare la percentuale di massa magra, quindi di muscolo: tra dimagrimento e ricomposizione corporea c’e’ una bella differenza, ed e’ la quantita’ mantenuta di massa muscolare che cambia il tuo organismo a livello metabolico. Altro punto che o lo si comprende davvero, o le cose non possono migliorano. Chi dimagrisce senza aumentare massa muscolare, soprattutto dalla perimenopausa in poi, e' destinata semplicemente a riprendere il grasso perduto al primo aumento calorico, oltre che compromettere in questo effetto Yo-Yo sempre di piu' il proprio assetto metabolico di base e la propria salute.
Quindi, nella pratica, strumenti su cui focalizzarti e costruire abitudini migliorative sono:
Allenamento Mirato
..E l’aggettivo “mirato” lo sottolinerei 40 volte. Non “improvvisato”, non “vado a correre” o “vado a fare Pilates”, a caso... No.
Per il biotipo androide, è consigliabile un programma di allenamento che combini esercizi aerobici eseguiti in circostanze specifiche ed esercizi di forza muscolare, con aumento di carico graduale nel tempo:
· Circuit training: alternare esercizi di forza e cardio per massimizzare il consumo calorico. L’allenamento base deve essere Total Body, la composizione corporea non cambia in un distretto localizzato ma in tutto il corpo.
Routine di esercizi funzionali multiarticolari: come squat, affondi, stacchi, dove nel tempo si aumentera’ il carico utilizzato, per stimolare la muscolatura inferiore in modo piu’ specifico e migliorare la composizione corporea.
Attività aerobica: per “aerobica” s’intende ad intensita’ medio-bassa. Preferibilmente al mattino durante il picco di cortisolo, per contribuire ad ottimizzare la combustione dei grassi.
Alimentazione Strategica, facendosi seguire da un* Nutrizionista ed adeguandola alla tua realta’ quotidiana e concreta ed all'esercizio fisico che fai, e non anche qui in modo standardizzato o peggio “a casaccio”.
La parte nutrizionale è fondamentale per gestire il biotipo androide:
· Aumento dell'apporto proteico: per sostenere la massa muscolare e favorire la sazietà.
Riduzione degli zuccheri semplici: per mantenere stabili i livelli di insulina.
Integrazione di fibre e grassi sani: come quelli presenti in frutta secca, semi e avocado, per migliorare il metabolismo e la salute cardiovascolare.
Supporto con Integratori: sempre da discutere con Nutrizionista e Farmacista preparati, ricordandosi che e’ solo uno dei mattoncini, e senza la base di alimentazione ed esercizio fisico non sono efficaci.
Alcuni integratori possono essere utili per supportare il metabolismo e la salute generale:
Inositolo: può aiutare nella regolazione dell'insulina, particolarmente utile in caso di PCOS.
Berberina: contribuisce a migliorare la sensibilità insulinica e a ridurre i livelli di glucosio nel sangue.
Importanza della Respirazione Diaframmatica
La respirazione diaframmatica profonda è una tecnica efficace per migliorare il drenaggio linfatico e ridurre lo stress, entrambi fattori cruciali per il biotipo androide.
Questa pratica aiuta a stimolare il ritorno venoso e linfatico, favorendo l'eliminazione delle tossine e migliorando la circolazione nella zona addominale.
Adottare un approccio integrato che combini respirazione consapevole, allenamento mirato e alimentazione equilibrata può fare la differenza per chi presenta un biotipo androide.
Ed un punto importantissimo: sembrano mille cose. Ma in realta’ lavorando con professionisti qualificati e con un approccio focalizzato sullo stile di vita scoprirai che i cambiamenti si faranno un pezzettino alla volta ed inserendoli nella tua reala’ concreta ed unica. Perche’ l’obiettivo e’ solo uno: che restino realizzabili e sostenibili nel lungo termine.
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